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Lucio Barbera
Ricerca
d’una spazialità fisicamente pittorica |
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[…] Con tali
“costruzioni”, che possono anche far pensare al “paesaggio” o all’emergenza di
“onde” (sono questi d’altra parte i titoli di alcuni suoi importanti lavori),
per via anche di una linea di artificiale orizzonte che l’artista lascia, ciò
che Leto ricerca è una spazialità fisicamente pittorica. Egli così opera un
deciso passo oltre il Concettuale pur riaffermando la sua natura
profondamente concettuale: l’artista dimostra, infatti come sia possibile
affermare un’idea, un progetto estetico senza per nulla rinunziare all’opera,
ma anzi al contrario, puntando proprio alla sua
esteticità. Che poi Leto con il
suo lavoro vada “oltre la pittura” è conclusione tanto facile ed evidente che
mi sembra del tutto errata: egli, infatti, utilizza la carta o altri
materiali ma con essi, a mio parere, non fa altro che pura e convincente
“pittura” che per conto suo scatena una memoria storica, di tempo
sedimentato. Bibl : Lucio Barbra, Ricerca
d’una spazialità fisicamente pittorica, in Gazzetta del Sud, 2
ottobre 199 |
Cresta
d’onda n.4,
1988 Cresta
d’onda n.2,
1988 |